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SORPRENDENTI RISULTATI DA UN’ESPERIENZA VISSUTA INTERVISTA AD ALBERTO MODESTI, CREATORE DELLA LINEA UNIKUM
“Il futuro è determinato dal passato vissuto”. Questa massima, comune a molte discipline orientali, ben si adatta a delineare un quadro sintetico dell’insieme di eventi che hanno portato all’ideazione e alla produzione della Linea Unikum. Una creazione che è, prima di tutto, il frutto di un’esperienza di vita, o, per essere più precisi, della convergenza in una medesima direzione di esperienze assai diverse, vissute da una stessa persona nel corso di lunghi anni. Ce lo racconta Alberto Modesti, che della Linea Unikum è stato il primo “motore”, nonché il primo utilizzatore, con risultati che, è lecito dirlo, hanno cambiato il corso del suo personale futuro.
Tu non sei medico, né chimico farmaceutico, né biologo… Eppure sono stati tuoi l’idea e buona parte del lavoro che hanno portato alla realizzazione di questa linea di integratori, particolarmente adatti alle esigenze di chi fa sport come il ciclismo. È proprio vero? E come è stato possibile?
Tutto è nato da una mia grande passione giovanile per il ciclismo, che avevo poi trascurato per molti anni, e dall’esigenza, quando ero ormai abbondantemente adulto, di recuperare il mio benessere, compromesso da uno stile di vita decisamente non salutare. Ero ragazzino, di dieci anni o poco più, quando è sbocciato il mio amore per la bicicletta: avevo avuto la fortuna di seguire “in diretta” alcune importanti gare e di conoscere grandi professionisti di quei tempi, accodandomi a mio zio (Piero Modesti, noto medico sportivo negli anni ‘60 – n.d.r.). In seguito, dal 1965 al 1970, ho corso, anche con qualche discreto risultato, fino alla categoria dilettanti. Dopo, per quanto riguarda lo sport, diciamo così, mi sono perso. Ho iniziato a dedicarmi all’arte, all’antiquariato orientale, ai tappeti e il mio lavoro commerciale mi portava in giro per il mondo. Come è facile immaginare, girando qua e là, non era possibile condurre una vita all’insegna della salute: abbondante stress, poco sonno, pranzi irregolari, scarsi o troppo ricchi, tanto caffè, abuso di alcolici e tabacco... In una ventina d’anni arrivò il risultato: sovrappeso, insonnia, fiato corto, fegato in subbuglio…
Insomma, a quarant’anni, di salute, eri messo abbastanza male. Ma poco dopo correvi in bicicletta e vincevi pure. Visto che è difficile credere ai miracoli, come hai fatto?
Sì, va proprio detto: ero in pessime condizioni fisiche e ho capito che dovevo ritornare a una vita sana. Ma mettersi a dieta, smettere di fumare, rinunciare a un bicchierino non è così facile, senza avere qualcosa che ti aiuta, ti dà una motivazione in più. È lì che mi è venuta in aiuto la mia giovanile passione per il ciclismo: mi ha permesso di rimettermi in riga divertendomi.
Capisco. Ma l’idea degli integratori?
La strada è ancora lunga. Tra il dire e il fare… Sai… Ho tirato giù dal chiodo la bicicletta, ma non c’era fiato, le gambe erano di piombo. Insomma, ci mettevo tutta la buona volontà, ma la fatica era più che la soddisfazione. Poi, un giorno che spingevo sui pedali sbuffando e massacrandomi - per un’associazione di idee - mi sono tornati in mente i portatori di risciò visti tante volte durante i viaggi in estremo oriente. Facevano un lavoro pesantissimo, ma pedalavano apparentemente con poco sforzo: come era possibile? Avevano energia, tonicità muscolare eccetera, il tutto, per di più, alimentandosi in una maniera misera e, per quel che si poteva vedere, del tutto insufficiente.
Mi stai dicendo che hai provato un po’ d’invidia e ti sei chiesto se c’era un modo per copiarli?
Più o meno. Comunque, ho deciso di approfondire la cosa durante un nuovo viaggio. E mi sono dato da fare per conoscere i valori nutritivi del povero cibo di questi “atleti”. Così ho capito che buona parte del segreto era nelle salse a base di erbe con le quali accompagnavano la quotidiana porzione base di riso. E ho iniziato a procurarmi in erboristeria piante ricche di amminoacidi e sali minerali, come Tribulus, Suma, Ginseng, Fieno greco, Adhatoda, Schisandra e altre.
E hai sperimentato su di te gli effetti di questi fitoterapici?
Prima di tutto ho deciso di dedicare molta, moltissima attenzione alla dieta: soprattutto, drastica riduzione degli zuccheri e dei grassi di origine animale. Poi, integrazione con le erbe. E, nel giro di qualche tempo, ho potuto constatare i primi sorprendenti risultati per il mio benessere e per la forma fisica, con recupero della funzionalità epatica e vascolare, e del tono muscolare. Mi sentivo rinascere: ricominciavo a pedalare con scioltezza, poi con gioia… Così la mia passione giovanile è resuscitata, con altrettanto entusiasmo ma con più consapevolezza. Fino a che ho deciso di ridurre al minimo indispensabile i miei stressanti impegni lavorativi e di riprendere l’attività agonistica nelle categorie Master. Correvo, e andavo forte, ma mi trovavo a fare i conti con la mia età e con un livello del ciclismo amatoriale sempre più alto, ormai un semi-professionismo, nel quale atleti anche avanti negli anni fornivano prestazioni eccezionali. Mi ero dato un obiettivo ambizioso, volevo arrivare dove non ero arrivato da giovane. Era una sfida con me stesso, più che con altri: volevo essere il primo. Quindi, dovevo migliorare le mie prestazioni, anche avvalendomi delle possibilità lecite offerte da una corretta integrazione.
Volevi vincere. Per questo hai portato avanti i tuoi studi sui fitoderivati e i loro principi attivi?
Da anni non era più un segreto che gli stupefacenti risultati ottenuti dai grandi atleti avevano dietro il crescente sviluppo della ricerca medico-sportiva. Era ormai consolidato che la scienza poteva agire sui meccanismi di costruzione della performance atletica. D’altro canto si assisteva all’inqualificabile fenomeno del doping, al diffondersi di prodotti e metodi pericolosi e innaturali. Io desideravo “migliorare”, ma soltanto in modo del tutto fisiologico e naturale. Non volevo in alcun modo compromettere le mie condizioni fisiche, rendendo vani tutti gli sforzi fatti per stare bene e sentirmi in forma. E non intendevo rischiare di incorrere in sanzioni che avrebbero ridotto a brandelli il mio orgoglio sportivo. Così, con testardaggine, forse anche eccessiva, ho continuato da solo a portare avanti i miei studi e ho messo a punto i primi prodotti che provavo su me stesso.
Quindi, hai usato te stesso come cavia... Cavia?
No, per favore, è un termine esagerato. Non stiamo parlando di farmaci, né di vaccini. Ho soltanto utilizzato alcuni fitoderivati, qualcosa di più di un semplice alimento, cercando di metterli insieme in modo calibrato al fine di ottenere l’integrazione desiderata. E, da un punto di vista personale, mi è andata bene: ho ottenuto successi per me decisamente straordinari, anche da un punto di vista oggettivo, come dimostrano i titoli che ho conseguito.
Ma, dopo avere ottenuto il tuo risultato personale, non ti sei fermato. Come si é arrivati alla creazione della Linea Unikum?
Amici e conoscenti nell’ambiente ciclistico hanno iniziato a incuriosirsi. Erano in molti a chiedermi come avevo fatto a recuperare forma ed energia, in tempi relativamente brevi e in un’età certo non più giovane. E questo mi ha fatto capire quanto i prodotti che stavo mettendo a punto per me erano interessanti anche per altri. Da qui a pensare a una produzione commercializzabile il passo è stato breve. Ma, ovviamente, non potevo più procedere da solo ed è così che è nata la collaborazione con i medici, in particolare con il Professor Gambaro, Docente di Farmacologia e Direttore del Laboratorio di Analisi Tossicologiche presso L’Università di Milano. Man mano che le ricerche andavano avanti, venivano messe a punto in laboratorio le prime formulazioni commercializzabili a norma di legge. Parecchi atleti hanno utilizzato con soddisfazione questi prodotti, mentre i nostri studi scientifici hanno fatto ulteriori progressi. E oggi siamo in grado di presentare una linea completa di integratori, adatti a coprire le diverse specifiche necessità degli atleti.
Cosa e' la Linea Unikum,in cosa consiste?
E' una Linea di prodotti che costituiscono,nel loro insieme,una sinergia finalizzata a supportare l'atleta nello sviluppo armonico delle sue qualita' ed al raggiungimento dello stato di forma con conseguente miglioramento delle performances. Indirizzando il nostro studio a questi obiettivi si e'infatti lavorato con una precisa ottica: ottimizzare la funzionalita'degli organi preposti ai cicli di produzione dell'energia. Utilizziamo allo scopo formule studiatissime ,che si basano su materie prime ammesse dal Ministero della Salute,la cui certezza e' documentata da dati scientifici. Sempre in forma assolutamente sintetica specifico che cardine nella prestazione dell' atleta , negli sport di endurance , sono l'ossigenazione muscolare e la capacita' di recupero e di adattamento allo sforzo. Queste capacita',ed il loro incremento,sono il frutto di un complesso insieme di eventi metabolici,propri dei processi di produzione dell'energia,da cui dipendono quindi la qualita' e lo spessore nelle performance dell'atleta. E' importante sottolineare che la composizione dei nostri prodotti e' stata controllata da un'importante struttura come il Laboratorio di Analisi Chimico Tossicologiche dell'Universita' di Milano , diretto dal Prof. Veniero Gambaro. Le analisi hanno certificato con certezza la correttezza delle formulazioni ed escluso la presenza di sostanze stupefacenti. I prodotti sono stati formulati per chi pratica sport di sofferenza dove pane ed acqua non possono essere sufficienti a mantenere il fisico nelle migliori condizioni fisiologiche. D'altronde sul tema dell' incremento della performance e' facile proporre prodotti assolutamente inutili o dannosi, con sostanze illecite. L'uso della Linea Unikum da parte di noti atleti, mai positivi ai controlli antidoping, e' un'ulteriore garanzia di onesta' e concretezza. Intendo affermare che se l'aiuto di sostanze particolari puo' notevolmente variare la prestazione di un'atleta preparato, con i nostri prodotti lo stesso atleta ottiene l'ottimizzazione nell' utilizzo delle sue risorse, che si concretizza col miglioramento della prestazione, garantendo nel contempo l'assoluta beneficita' e la sua longevita' atletica. Se questi sono i dati relativi ad atleti di professione, affermiamo con certezza che per un cicloturista, che si accosta con una precisa determinazione al ciclismo praticato pur senza l'assillo competitivo, l'apporto determinato dai nostri prodotti costituisce un vero e proprio trampolino per "aiutarsi a costruire" la personale crescita atletica, con un graduale ed elevatissimo miglioramento nel rendimento. Scopre, in poche parole, una vita da atleta. E' importante ripetere che il miglioramento deriva dalla capacita' del soggetto di utilizzare tutte le proprie risorse naturali aumentando cosi' la produzione energetica, migliorando nel contempo le funzioni detossificanti per giungere allo stato di forma che coincide con il miglior tono muscolare ed una serie di buone sensazioni che accompagnano il rendimento atletico. Per concludere, in due parole, cos'e' la LINEA UNIKUM - FORMULE NO DOPING : "aiutare in modo lecito ma assolutamente completo l'atleta a costruire e mettere a punto il suo motore, unico mezzo con cui ottenere il risultato, garantendo nel contempo la sua longevita'."
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